Friday, February 22, 2013

JUNKY DESERT
















In the reigning waterhole of Madame Loneliness
I was mending the black ribbon of the seesaw of Decadence.

Unbroken Agony.

Thundering Silence.

Sleeping petals poured down
the warm tar of the way of No Return.

A mazy spiral.

A sensual trap.

There finding myself
since time undefined
stiff and impassive,
uncertain if this escape
lead to the doors
of the indomitable Sun
or of the flaming Hell.
 

I was tossing and turning
in the Night of the Moon
addicted to the Nothingness
counting the stars,
observing indefinite shapes,
absorbed by the
        

enveloping
        

enchanting
        

Darkness
        

perturbing.

 
VV - Joshua Tree August 2011


Nello stagno imperante della Signora Solitudine,
ricucivo il nastro nero dell'altalena della Decadenza.
Agonia Andante.
Silenzio Assordante.
Petali assopiti piovevano
sull'asfalto caldo
della via di Non Ritorno
Una spirale labirintica.
Una trappola sensuale.
Era lí che mi ritrovavo
da tempo indefinito,
rigida e impassibile,
incerta se la fuga
avesse aperto le porte
dell'indomabile Sole
o dell'Inferno bruciante.
Mi rigiravo cosí
nella Notte di Luna
assuefatta al Nulla,
contando le stelle
osservando forme indefinite,
assorbita dall'
avvolgente
ammaliante
Buio
conturbante.


VV - Joshua Tree August 2011

        


IN CHAINS


























NATURE IN CHAINS
"Oil, Charcoal, Autumn Leaves and Fruit, Stones on Canvas, 2008 V.Veil"



The fading craving hour
is calling from
the rusty dusty
planet of chains.

Black drops are falling
from the open screaming sky
where the cosmic tears
are waiting to be dried.

Violent flames are attending
the next Gold Scenario.

Sitting on a drunk chair
I grab the instant
and stop the chariot of time

and this ecstatic state
brings me back to the original Veil.


Looking for my outlines
I stumble on a wet spiral:
a prison of illusion
a mask of fears
a blurry vision
a hidden sound
a broken train
a fake tale.



VV July 2012

PRISON SEX part II (@ Velvet House)



















Sobbalzó all'arrivare del Soldato della Casa di Velluto.

Ménilmontant dormiva silenziosa
tra le braccia materne
di una feconda luna piena di primavera.
Passi veloci e decisi l' avevano risvegliata
da un sonno giá intermittente e disturbato.

Non era chiaro se il richiamo provenisse
dall'eco di un sogno ancora vivo
o fosse lí presente, pronto ad irrompere
nella calma di quella notte di Maggio.

L'afferró con la forza e la trascinó lungo una scala dorata
illuminata da calde lanterne rosse intermittenti
che cadevano su antiche gabbie d'argento.
Era il passaggio obbligatorio per la Porta Blu
a cui non a tutti era possibile accedere.

Ad accoglierli: la Dea del Piacere
che con passo felino li conduce
nella Sala delle Vibrazioni.

Fiumi di porpora e vino
scorrevano su setose pareti di vinile
disegnando morbide onde ritmiche.

Nuotarono in quel mare,
lentamente,
godendo ogni singolo attimo
degli antici benefici dell'Armonico Ritorno.

Giunti alla Riva del Paradiso
si immersero suadenti
nella nuditá di un corpo solo.

Unione dei Sensi.

Ritorno al Primitivo.

La legna ardeva scoppiettante
nella infernale Culla orgiastica
di Madre Natura,

laguna senza uscita,

prigione del Piacere,


da cui non v'é piu ritorno.


VV Paris March 2011

HUNGER




















Intrappolata nel Giardino dell'austera Signora Emozione,
afferro assetata quell' Eco feconda
che rende l'Universo un Unico Cerchio.
Strappo le braccia al Guardiano della Scatola di Vetro.

Voglio essere carne!

Mi dirigo verso il Ponte Azzurro che dorme appeso,
in bilico fra Innocenza e Frivolezza.

Entro nella Scatola di Vetro:
vagine affamate albergano le quattro pareti cristalline
aspettando quel primo Elemento Verticale
necessario al Compimento Universale.

Malata di assuefazione,
decido di annullarmi nei contorni trasparenti
ed essere finalmente Natura.
Dimentico Filosofia e Sapere,
Verbi e Aggettivi,
Alfabeto e Segni
e mi apro suadente a
Urla,
Sapori,
Odori,
Forme.

Voglio essere carne!

Immersa nella fluiditá dei Cinque Sensi
dico addio alla Terra
e inebriante
(ri-?) nasco.

VV Berlin 2011

WAITING ROOM



































 



Dentro / Fuori

Silenzio / Movimento

In bilico fra malinconia e frenesia
resto Immobile
nell' assenza
risucchiata da una scatola
vuota e Incorruttibile.

Le foglie in corsa con il vento
mi invitano a seguirle.
Il calore delle pareti
attrae il mio corpo freddo
affamato di contorni.

Ma resto Immobile,
Impassibile,
nell'Indefinibilitá Innocente
di questo nessun Dove.

La Belva é lí fuori
ingorda di Istinto e Passione.
La Ragione é lí dentro
assetata di Ordine e Sapere.

Ma resto Immobile
Impotente,
nella sala d'aspetto
del mio stesso
Inevitabile
Interminabile
Inferno.


VV Paris March 2011